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Ma quale SeL, ma che Federazione… PCL per la rivoluzione


Comunicato stampa – PCL sez.D.Maltoni
Nell’articolo di G.P. Castagnoli pubblicato sul Corriere di Romagna del 22 ottobre si descrive la situazione politica a sinistra del PD.
Nell’articolo è stato espresso un commento rispetto al PCL, nel quale si dice: i Comunisti dei Lavoratori finora si sono limitati ad una testimonianza anti-sistema.
Nello stesso articolo si dice inoltre che le “frange comuniste più intrappolate in superati schemi del passato si auto confinano all’opposizione”.

Sia chiaro, Castagnoli e il Corriere hanno ben il diritto ad avere le loro opinioni rispetto alla nostra politica e alle nostre scelte strategiche, tuttavia ci teniamo a fare alcune precisazioni.
Il PCL non si è limitato ad una testimonianza anti-sistema, che pure rivendichiamo con orgoglio, ma abbiamo lavorato alacremente al raggruppamento dell’avanguardia della classe lavoratrice.
Il proletariato appunto, che lungi dall’essere uno “schema del passato”, sta tornando protagonista della scena politica non solo italiana ma internazionale, come dimostrano le lotte esemplari dei lavoratori cinesi, le mobilitazioni in Grecia e lo sciopero generale e prolungato in Francia. Per non parlare poi dell’America Latina.

Mentre in Italia a “sinistra” si parla di manovre elettorali e federazioni del nulla, il PCL ha saputo mantenere ferma la barra dell’indipendenza di classe e dell’unità delle lotte.
Il PCL non è quindi forza di testimonianza, ma fattore decisivo per la ricostruzione di una sinistra degna di questo nome.

Non si può certo parlare dell’IdV di Di Pietro come un partito di sinistra, animato com’è da una vena legalitaria e giustizialista, più vicina al peronismo che non a qualsiasi tendenza della sinistra internazionale.
Per non parlare poi del partito non-partito di Grillo, costituitosi attorno ad un guru che ripropone nei fatti una variante eco-legalitaria del modello politico berlusconiano.
La stessa SeL di Vendola, mentre chiude 18 ospedali pubblici in puglia, a sua volta si candida ad essere nulla più che una lobby del PD, legandosi sempre più alle banche e ai grandi potentati economici del paese.
Infine la Federazione, che oltre ad essere estremamente lacerata da logiche correntizie interne non è altro che la riposizione fallimentare dell’arcobaleno con una falce martello posticcia, riproponendosi per l’ennesima volta come sgabello del PD.

Nulla di nuovo insomma, ed è proprio su questo punto che invitiamo a riflettere.
Il vero “schema del passato” è la riproposizione di un centro-sinistra magari allargato alla UdC.
Il PCL non si farà intrappolare in questo schema, ma metterà le sue forze a disposizione di un alternativa di società e di potere.
Il rafforzamento del PCL e la costruzione dei Comitati di Lotta vanno esattamente in questa direzione.

Detto questo invitiamo i giornalisti del Corriere a guardare al contesto internazionale dal quale potranno constatare che l’unico partito oggi presente in Italia con un programma internazionale è appunto il PCL (sezione italiana del Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale).
CRQI che in questi giorni piange la morte dell’operaio 23 enne Mariano Ferreyra, per mano della burocrazia sindacale peronista.
Lo stesso Mariano, militante marxista rivoluzionario del PO argentino è la dimostrazione plastica che gli operai non sono un “vecchio schema del passato” ma sono ancora la forza più temuta dai padroni.

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