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Lettera aperta ai lavoratori della FIOM – Electrolux


Ho lavorato per molti anni all’Electrolux quando si chiamava ancora Zanussi e i vecchi la chiamavano Becchi. Allora e negli anni precedenti la Fiom era molto diversa da quella di oggi; era un sindacato che non esitava a difendere i diritti e il salario dei lavoratori e anche Fim e Uilm erano costretti, per non perdere iscritti, a seguirla nelle sue iniziative.
A conferma di questo basta vedere i vecchi manifesti che una volta erano appesi nella saletta della Fiom… se nessuno li ha distrutti per cancellare la testimonianza di una grande storia.
Purtroppo poi le cose, con il passare degli anni, sono cambiate. Inseguendo l’illusione che sottoscrivendo le scelte aziendali anche gli operai potessero arricchirsi, la Fiom ha iniziato una politica di compromesso con l’azienda, concedendogli progressivamente ciò che aveva conquistato con le lotte nel periodo precedente. Questo ha prodotto un’ arretramento della forza dei lavoratori in tutto il paese.
In sostanza, la Fiom si è barcamenata per molti anni in un limbo in cui, coniugare la vera rappresentanza dei lavoratori con le crescenti pretese aziendali, diventava sempre più difficile.
Ora siamo arrivati alla fine di questa fase storica delle relazioni sindacali e, nonostante che la Fiom rappresenti ancora la maggioranza dei lavoratori, a capo delle operazioni ora c’è la Fim fiancheggiata da Uilm e Ugl, con grande soddisfazione dei padroni.
In questa situazione il padronato ha deciso di affermare la sua totale supremazia sui lavoratori eliminando chi gli si oppone… e questo mi sembra che ormai sia chiaro a tutti.
Molti lavoratori però ancora pensano che se la caveranno, che se faranno i buoni la crisi non li toccherà, però non è così, tutti ci rimetteranno e molto, perché il capitalismo è tornato quello di una volta e se la crisi verrà superata sarà solo per i padroni.
Perciò la Fiom è di fronte ad una scelta urgente e non più dilazionabile nel tempo : o diventa un sindacato padronale come gli altri, che dividono i lavoratori e si contendono il loro consenso con il clientelismo o si mette alla testa di una grande lotta operaia e autenticamente popolare.
Un nuovo grande movimento operaio che, a partire dai metalmeccanici, coinvolga anche le altre categorie di lavoratori, i precari, i disoccupati, i giovani, tutti quelli che ormai non sanno a chi rivolgersi per difendere se stessi e il futuro dei loro cari.
Ciò che vi propongo è difficile ? Certo, ma non impossibile, perché anche i padroni delle banche e dell’industria sono divisi e sono divisi i loro partiti: PD, Berlusconi, Bossi, Casini ,Di Pietro, Grillo.
E sono divisi anche i partitini che si dicono di sinistra ( Vendola, Federazione della sinistra ecc. ) che dicono di volere fare un nuovo Ulivo per battere Berlusconi. Un gran casino vero?
La verità è che litigano per spartirsi le spoglie dei lavoratori, quello che è rimasto dopo che hanno portato il paese alla bancarotta economica e sociale; bancarotta della sanità , della scuola pubblica, dei comuni.
Nulla ci vien dato se non ce lo prendiamo e così è sempre stato… lo sapete vero? Allora avete una grande responsabilità perché quando il gioco si fa duro gli sciopericchi “tanto per fare” e le parate non servono più a niente; ci vuole la lotta. Le circostanze ormai vi obbligano di scegliere da che parte stare e spero che sceglierete i lavoratori, come vuole la tradizione del vostro grande sindacato.

Arrivederci a Roma il 16 Ottobre
Un operaio forlivese cassaintegrato.

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