Menzogne di Stato?
A seguito del “presunto” agguato a Maurizio Belpietro, il ministro dell’Interno, Maroni, ha dichiarato: “Bisogna abbassare i toni, perche’ certe affermazioni, certe accuse, che si leggono spesso su alcuni siti Internet, possono dare a qualche mente malata lo spunto per fare queste cose”…
Per quanto ci riguarda ci limitiamo a ricordare il “caso Guzzardi”…
È stato lo stesso destinatario delle minacce, un giornalista collaboratore della sede genovese de il Giornale´, a scrivere il falso volantino delle Brigate Rosse recapitato in redazione. Lo hanno accertato gli agenti della Digos di Genova che hanno denunciato l’uomo per simulazione di reato e procurato allarme.
A confermare la notizia lo stesso capo della redazione genovese, Massimiliano Lussana.
La lettera minatoria, scritta a mano e con una stella a cinque punte, era stata rinvenuta la settimana scorsa sotto la porta d’ingresso della redazione genovese del quotidiano. Conteneva minacce nei confronti della redazione, del capo della sede Massimiliano Lussana e del giornalista collaboratore Francesco Guzzardi, «colpevoli» di aver compiuto inchieste giornalistiche sulla Valbisagno.
Immediatamente è stata presentata una denuncia in questura e sono state avviate le indagini che questa mattina hanno portato alla clamorosa soluzione(…)
Il Guzzardi è stato denunciato dalla Digos di Genova per simulazione di reato e procurato allarme. Acquisiti gli atti, finirà anche sotto procedimento da parte dell’Ordine professionale.
Il capo della redazione genovese del Giornale, Lussana, nel dichiarare il proprio stupore per quanto emerso dall’indagine, ha voluto ringraziare «lettori ed istituzioni per la solidarietà e la vicinanza espresse in questi giorni al Giornale».
P.S. I commenti del visitatore anonimo che minaccia di denunciare per “diffamazione” (a questo punto è probabile che sia lo stesso Guzzardi a visitare il nostro blog) non hanno colto la sostanza: i pennivendoli nostrani non hanno grandi remore nell’agitare lo spauracchio del terrorismo.
Per tagliar la testa al toro riportiamo quindi un articolo del Secolo XIX, anche perchè, la sostanza non cambia.
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Di certa gente è meglio non fidarsi.
I capitalisti devono pagare la crisi, i proletari devono prendere il potere.
Vi ricordo che il caso descritto da voi è vero fino al punto: “Una semplice perizia calligrafica…”.
Infatti, per dovere di cronaca è giusto sapere che: 1) agli atti risulta che ad autodenunciarsi fu lo stesso autore della missiva. 2) La perizia della scientifica sul foglio a “cinque stelle” non risulta nessuna impronta ne altro che avrebbe potuto identificare l'autore. 3) Guzzardi ha dimostrato ampiamente, sia davanti all'ordine dei giornalisti e sia davanti al magistrato che, per tutelarsi da minacce ricevute (anch'esse documentate…) fu costretto a far intervenire la Digos attraverso la lettera anonima.
Sicuramente un fatto deplorevole ma credo sia giusto che la verità sia scritta come realmente si siano svolti i fatti
1- Se Guzzardi possedeva tutte queste “minacce ricevute e documentate” avrebbe evitato sin dall'inizio di doversele scrivere.
2- Guzzardi si scrisse la lettera da solo… il resto è fuffa.
Regge persino la comparazione Guzzardi-Belpietro perchè secondo le prime iniscrizioni: Solo il capo scorta avrebbe visto il “presunto” agressore, l'altro agente, in auto, non si sarebbe accorto di nulla, e i filmati delle telecamere allo studio della Questura e della Procura di Milano sembrerebbero per il momento non rivelare niente.
Il capo scorta inoltre è lo stesso di D'Ambrosio. Nel 1995, quando si occupava della protezione dell'allora procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio in piena Mani pulite, fu protagonista di un altro tentativo di agguato. Quella volta il capo scorta raccontò di aver visto un uomo armato di fucile, di cui si mise all'inseguimento, non riuscendo però a catturarlo. L'inchiesta contro ignoti che ne seguì non approdò a nulla, e venne archiviata. Anche D'Ambrosio ricorda quell'episodio, sottolineando che l'agente prendeva molto sul serio il lavoro, ma a quell'attentato fallito non ci ha mai creduto molto. Anche in quel caso l'agente era l'unico testimone.
Personalmente da militante marxista, quindi materialista, non sono portato a credere alle torie del complotto e i gialli non mi piacciono, tuttavia sono talmente maldestri che qualche dubbio lo fanno scaturire…
Gli unici terroristi a piede libero, oggi sono i Marchionne d'Italia, con le loro politiche anti-operaie.
I “se” e i “Ma” la sciano il tempo che trovano. Sono abituato a fare informazione in base a prove concrete e non illazioni ideologiche. Gli atti sono reperibili presso la cancelleria del Tribunale di Genova, a disposizione di chi, anzi che scrivere per “sentito dire”, lo volesse fare seriamente.
I “se” e i “ma” sono alla base del pensiero scientifico… è ideologico pensare che quello che esce dai “tribunali” sia la “verità”.
E' un dato di fatto poi che Guzzardi si scrisse la lettera da solo, lo ha ammesso pefino lui…
Invece chi scrive così: “Una semplice prova calligrafica aveva fatto emergere la verità'”, oltre ad omettere la verità mette fuori via il lettore. Ripeto che l'informazione va fatta democraticamente e non dalla parte di chi vuole far credere ciò che vuole. Mi pare di avere detto che Guzzardi abbia sbagliato ma una cosa è essere “smascherati” e un altra è autodenunciarsi. Demerito a chi sbagliare ma onore a chi lo riconosce spontaneamente.
Non a caso il Guzzardi ha portato in tribunale coloro che, come Lei, hanno scritto cose false. Fino ad oggi il Tribunale di Genova ha condannato coloro che hanno diffamato (anche questo lo potrà controllare…) e credo anche lei sia destinato a finire in questa “lista”.
Non c'è nulla di falso nel post.
Inoltre un blog non costituisce testa giornalistica e non subisce le senzioni dell'art. 57 del codice penale.
saluti
Le ricordo che la diffamazione, per essere punita non deve per forza essere fatta sui giornali o a mezzo stampa. Inoltre mi sembra che Lei non voglia capire: nel suo post di FALSO c'è al Guzzardi non è stata fatta nessuna perizia calligrafica e a denunciare chi ha scritto la lettera è stato lo stesso il quale, come afferma Lei, non è stato smascherato da nessuno. Oggi parte una denuncia contro “Anonimo” il quale, mi creda, la Polizia Postale ci metterà ben poco tempo ad individuare. Buona giornata