La repressione padronale alla Fiat mira ad intimidire non solo la Fiom ma quella giovane generazione operaia che proprio alla Fiat sta rialzando la testa. Non si tratta solamente di una volgare rappresaglia. Marchionne vuole chiudere il varco che il No di Pomigliano ha aperto. Gioca la carta dell’intimidazione per evitare che dentro quel varco possa passare una ripresa operaia capace di scardinare il nuovo “ordine” della Fiat. Per questo lo scontro alla Fiat assume tanto più oggi una valenza generale. La rappresaglia padronale va respinta con forza, imponendo con la mobilitazione il ritiro dei licenziamenti. Ma questa stessa battaglia per i diritti sindacali richiama l’esigenza di una svolta complessiva, unitaria e radicale, dell’intero movimento operaio italiano : una svolta di lotta continuativa, su una piattaforma sociale unificante, che punti a ribaltare con la forza di massa i rapporti di forza nella società e nelle fabbriche. Per aprire dal basso un nuovo scenario sociale e politico.