Obama e BP: in regime capitalista tutto si compra e tutto si distrugge
1) centinaia di miliardi di dollari dati in pasto a banchieri, industriali e speculatori, gli stessi che hanno generato la crisi, tutti soldi ovviamente sottratti alle spese per i servizi sociali; per cercare di controbilanciare la cosa, approvazione di una timidissima riforma sanitaria, talmente innocua che ha ottenuto l’appoggio, in ultima istanza, anche delle principali compagnie assicurative private del paese, visto che, per farla passare, si è eliminata la cosiddetta public option (cioè l’assicurazione sanitaria di stato per tutte le fasce indigenti) sostituita dalle stesse assicurazioni private finanziate dalla spesa pubblica, così che queste ultime hanno trovato nella riforma obamiana nuovi margini di profitto, tant’è che appunto l’hanno benedetta! (che cambiamento sociale!)
2) Guantanamo è ancora in piena attività anche se è prevista la sua chiusura (Obama dichiarò in campagna elettorale che sarebbe stato il suo primo impegno da presidente…); in ogni caso, Guantanamo è soltanto l’emblema più scintillante e per questo scomodo della nuova guerra al terrore lanciata dall’impero americano, quindi anche se questo lager verrà cancellato, tanti altri identici resteranno sparsi per il mondo, con la possibilità di torturare i potenziali indiziati nelle galere dei paesi amici a scopo di interrogatorio (extraordinary renditions). (Quanti diritti umani!) Inoltre la presenza militare a stelle e striscie nel pantano afghano non è mai stata così asfissiante: proprio così, il record di truppe occupanti spedite in Afghanistan spetta all’amministrazione del Premio Nobel per la Pace Obama (questa paradossale situazione avrebbe faticato a concepirla pure Orwell nel suo “1984”). (Che promozione della pace!)
3) Infine, alla faccia dell’ambientalismo, il presidente Obama, dopo aver autorizzato tutte le trivellazioni al largo (senza obbligare le multinazionali del petrolio ad installare quei dispositivi di sicurezza comandati a distanza che avrebbero evitato il disastro del Golfo del Messico), ha riattivato la costruzione di centrali nucleari nel paese, bloccata da più di trent’anni! Concludo con una chicca: I dati del Center for responsive politics, una ONG impegnata a tenere d’occhio il lavoro delle lobby, dimostrano che la British Petroleum (responsabile del massacro ecologico attuale), solo nel 2008, ha versato nelle tasche di almeno 80 tra legislatori e candidati un totale di 500 mila dollari, compreso Barack Obama (77 mila dollari). Ci spieghino i vari opportunisti alla Vendola o alla Sansonetti (nella corte dei fan di Obama) se questo denaro è stato distribuito ai politicanti americani per pietoso filantropismo oppure perchè, come sosteniamo noi, i governanti sono burattini nelle mani dei capitalisti e le elezioni “democratiche” la maschera necessaria a coprire i reali rapporti di forza tra le classi, con l’alternanza tra i due poli borghesi al potere come oppio da far masticare alle classi oppresse in attesa di una vera alternativa di vita e di società!
Nessuna fiducia nelle istituzioni borghesi! Rivoluzione!