In Grecia non dormono più sonni tranquilli!
Mentre in Italia si annunciano misure anti-operaie, il ministro Calderoli con la retorica populista di chi vuol prender per il naso un “popolo bue” annuncia che i parlamentari si decurteranno lo stipendio del 5%.
Davvero risibile, considerato che l’indennità parlamentare è di 5100 €, a cui vanno aggiunti una diaria mensile di 4000 €, un rimborso viaggi di circa 1200 € e altri 4100 € per garantire al deputato eletto una presenza nel collegio d’elezione… per un totale di 14400 € (a cui vanno aggiunti 4000 € destinati al “portaborse”).
Il ministro Calderoli vuole dimostrare che in tempi di crisi tutti devono fare sacrifici, così, anche lor signori si apprestano a metter mano al portafogli, rinunciando dei loro 18400 € al 5% sull’indennità di parlamentare, quindi alla “bellezza” di 255 €… Si, avete capito bene, anche loro faranno sacrifici dovendosi accontentare di 18000 e rotti euro, nulla sarà più come prima per questi poveri parlamentari!
In questo conteggio ho tralasciato le indennità legate ad incarichi istituzionali e al fatto che se a un comune mortale servono 40 anni di fabbrica per raggiungere una pensione da fame, ai parlamentari ne bastano 35, non di anni ma bensì di mesi passati in parlamento per godere della “meritata” pensione.
Che bellezza la democrazia borghese!
Mentre i proletari saranno costretti a stringere ancora la cinghia, il padronato e il suo comitato d’affari continuano a prenderci per il naso.
Lo riconosco, di greco non ci capisco una kappa, ma passando da alfa ad omega il prossimo governo greco potrebbe essere quello dei consigli operai che grosso modo si scrive così: σοβιέτ!
Cerchiamo di essere all’altezza del momento storico anche in Italia.
I padroni paghino la crisi.
I proletari prendano il potere!