Gli incubi notturni del sindaco di Predappio
E così gli incubi notturni del sindaco di Predappio non sembrano essere la disoccupazione, la mancanza di alloggi popolari, la difficoltà di tante famiglie ad arrivare alla fine del mese o, più nello specifico predappiese, la difficoltà a vivere in mezzo all’architettura “razionalista”, che al sindaco piace tanto, progettata da un fascista per farci vivere un popolo anestetizzato che non doveva incontrarsi mai, tranne che nella enorme piazza vuota esclusivamente dedicata alle adunate militari del sabato pomeriggio. Gli incubi notturni del sindaco di Predappio non sembrano essere neanche le migliaia di squadristi neri che, a cadenze fisse, invadono questo sfortunato paese senza memoria, fra cui si celano accoltellatori e “sprangatori” che tutt’ora continuano a colpire, in tutta Italia, gli antifascisti, i rom, gli extracomunitari e in non amanti del pensiero unico in genere. Neanche quei negozi di Predappio dove quotidianamente si compie l’apologia del fascismo sono l’incubo notturno del sindaco di Predappio, fatto salvo di qualche promessa pre-elettorale per accalappiarsi qualche voto da sinistra, anche perché le licenze di quei negozi le hanno firmate i suoi predecessori del suo medesimo partito. Oltre al fatto che tutto ciò fa parte di quel commercio sporco e opportunista praticato da una esigua schiera di commercianti e ristoratori che fanno soldi alla faccia dei deportati, degli assassinati, dei morti in guerra e di tutti gli orrori e mostruosità di cui fu responsabile il fascismo.
No, l’incubo notturno del sindaco di Predappio sono gli antifascisti: senza mezzi, sedi e giornali ma con buona memoria, ai quali si vorrebbe negare anche la possibilità di riunirsi il 15 aprile in quella che fu la Casa del Popolo di Predappio, costruita con il sudore, i soldi e le illusioni di tanti compagni.
Signor sindaco di Predappio invece di creare inutili allarmismi circa la “calata” in paese di 500 comunisti mangiatori di bambini o di andare ad intimidire, insieme ai suoi pasdaran, chi coraggiosamente vuole offrirci un posto dove incontrarci e discutere di antifascismo nel suo paese, colga l’occasione per venirci ad illustrare il suo di antifascismo. Ci risulta incomprensibile insieme alla tessera dell’ANPI che tutt’ora porta in tasca.
Partito Comunista Dei Lavoratori- Forlì Cesena
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