Lo svuotamento dell’articolo 18 attraverso la nuova legge Sacconi sui rapporti di lavoro è un fatto di inaudita gravità. Non bastano appelli, atti simbolici, e annunci referendari, pur giusti. E’ necessaria una mobilitazione di massa, tempestiva e radicale, che imponga la revoca del provvedimento. Non si può concedere oggi a Berlusconi, senza lotta, ciò che la lotta del 2002 gli impedì: l’articolo 18 non si tocca, né direttamente, né indirettamente. Lo sciopero generale convocato dalla CGIL per il 12 marzo deve includere questo obiettivo. E deve aprire una mobilitazione unitaria e ad oltranza per una vertenza generale del mondo del lavoro , dei precari, dei disoccupati, che punti a piegare Governo e Confindustria.