L’
intervista rilasciata da Paolo Ferrero a La Repubblica è clamorosa: l’iscrizione all’ipotizzato “CLN”con PD e UDC, l’annuncio di un blocco con PD e UDC in eventuali elezioni anticipate, la disponibilità ad appoggiare dall’esterno un governo Casini, ridicolizzano la cosiddetta “svolta a sinistra” solennemente promessa da Ferrero al suo popolo. La verità è che siamo al bertinottismo senza Bertinotti. Corredato non a caso dai più spregiudicati accordi di governo col centrosinistra in larga parte d’Italia, talvolta allargati alla UDC ( come in Liguria o nelle Marche), a obiettivo vantaggio, oltretutto, del populismo berlusconiano. La lotta di massa per cacciare Berlusconi è essenziale: ma nella prospettiva di un’alternativa vera, non di un governo Casini/D’Alema.
Il PCL conferma tanto più oggi la presentazione di proprie liste indipendenti alle prossime elezioni regionali. E fa appello a tutti i militanti onesti della Federazione a rompere col trasformismo dei propri gruppi dirigenti, e a raggrupparsi attorno al Partito Comunista dei Lavoratori: la “sinistra che non tradisce”.
Marco Ferrando -Esecutivo nazionale PCL
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