Metalmeccanici, il rovescio della medaglia
Intervento del nucleo metalmeccanici del PCL di Forlì-Cesena
Tra i vari punti negativi (salario – orari – flessibilità – precariato) contenuti nel rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) ce n’è uno che è stato “speso” da Fim-Fiom-Uilm come una conquista: la cosiddetta mensilizzazione delle retribuzioni che ha parificato operai e impiegati.
Il passaggio, nell’”unificazione delle discipline” comporta per la diversa modalità di calcolo delle ore lavorate, una differenza di retribuzione su base annua pari secondo le burocrazie sindacali a 11 ore e 10 minuti annui. Quindi per gli operai in forza dal 31 dicembre 2008, “si conviene” l’erogazione di un superminimo individuale non assorbibile pari a 11 ore e 10 minuti di retribuzione, unitamente alla retribuzione del mese di dicembre di ciascun anno.
Questa “sintesi” nasconde l’effetto reale della modalità di calcolo, facendo credere che la differenza in termini retributivi andrebbe così in pari: una vera e propria falsità che non rispetta minimamente i lavoratori (ma a questi “sindacati” ormai viene naturale non rispettarci).
Con la mensilizzazione anche agli operai vengono retribuite ogni mese 173 ore a prescindere dalla durata del mese (28,30,31 giorni) comprendendo anche le festività che “cadono” in giorni infrasettimanali, mentre prima erano retribuite nella misura di 6 ore e 40 minuti in aggiunta alle ore lavorate effettivamente nel mese.
Inoltre i nuovi assunti (giovani alla prima occupazione, oltre tutti quelli che cambieranno lavoro) non avranno neanche la compensazione!
La perdita di ore retribuite per i prossimi 4 anni sono:
2009 circa 30 ore meno 11,10 19 ore
2010 circa 23 ore meno 11,10 12 ore
2011 circa 16 ore meno 11,10 5 ore
2012 circa 23 ore meno 11,10 12 ore
Nota Bene: Come menzionato precedentemente i nuovi assunti perderanno totalmente 30 ore nel 2009, 23 ore nel 2010, 16 ore nel 2011, 23 ore nel 2012.
Come Partito Comunista dei Lavoratori, e come lavoratori metalmeccanici, abbiamo respinto votando NO al rinnovo del CCNL nei luoghi di lavoro, e ribadito nelle piazze la nostra opposizione.
Denunciamo inoltre le politiche aberranti di Fim-Fiom-Uilm che da troppo tempo non agevolano la classe lavoratrice ma la borghesia industriale.
Basta siano i padroni a pagare la loro crisi!