I colpi di coda della giunta reazionaria Conti.
Non è una novità, centrosinistra e centrodestra giocano al reciproco scavalco nella promozione e nell’inseguimento della pulsione d’ordine. Larga parte del giornalismo italiano, in particolare televisivo, si fa megafono di un’autentica isteria reazionaria.
Il “reato” di indigenza e pericolosità sociale è indirizzato di fatto contro un’intera comunità e in ogni caso è strumento di arbitrio di prefetti e sindaci. In tutta Italia si registrano sgomberi generalizzati di campi nomadi, distruzione di baracche, sequestro di averi da parte di polizia e carabinieri… Tutto questo, come insegna l’esperienza, non produrrà affatto “meno criminalità”: al contrario allargherà clandestinità, miseria sociale, disperazione, e quindi manovalanza criminale e delinquenza. L’unico effetto “utile” e scopo vero di questa campagna è quello di dirottare contro fasce marginali e invise della popolazione il malumore e l’odio di settori popolari colpiti dalle politiche dominanti (su salario, casa, pensioni…) al fine di salvaguardare e perpetrare quelle politiche. In questo senso la campagna antirumeni e antirom è parte indiretta dell’attacco più generale alle classi lavoratrici italiane.
Come militanti del Partito Comunista dei Lavoratori denunciamo il carattere xenofobo dell’attuale campagna antirumeni e il suo indiretto risvolto antioperaio: “Il reato di pericolosità sociale è un pessimo precedente per i diritti di tutti…Più i lavoratori stranieri sono umiliati e ricattabili, più saranno usati contro i diritti e le rivendicazioni dei lavoratori italiani…
La prima fonte di insicurezza sociale non sta nelle baraccopoli degli immigrati, ma nella grande rapina sui salari, sulle pensioni, sulle abitazioni da parte delle imprese e delle banche, attraverso l’usura dei mutui e mille speculazioni e vessazioni… Eppure la criminalità delle banche non solo è legale, ma è l’architrave di questo ordine di società. Oltre che la base d’appoggio del Partito Democratico di Conti.
Pertanto lottiamo contro la marginalità sociale delle comunità rom e rumene, rivendicando non solo misure di inclusione sociale e di assistenza, ma l’abolizione di norme e di leggi che riproducono emarginazione e delinquenza: “Cancellare le leggi di precarizzazione del lavoro, introdurre il reato penale per lo sfruttamento del lavoro nero, è l’unico modo per liberare dalla miseria e dal ricatto milioni di lavoratori, italiani e stranieri… Quando un edile rumeno in nero cade da un’impalcatura e muore, nessuno grida allo scandalo…”
Difendiamo le comunità immigrate e in particolare di rumeni e rom da retate, sequestri, deportazioni, aggressioni. La difesa delle comunità immigrate dai pogrom legalizzati e non è parte di una più generale battaglia democratica e antifascista alla quale non ci sottraiamo.